Trattativa in corso per mantenere l’Olgiata chiusa ed autogestita
Lo scorso 19 aprile 2024 si è riunita, per giungere ad una definizione della trattativa in corso per mantenere l’Olgiata chiusa ed autogestita, la commissione patrimonio di Roma capitale presieduta dal dott. Yuri Trombetti, a cui hanno partecipato per parte pubblica 16 consiglieri comunali, il vice capo di gabinetto arch. De Bernardini, l’assessore al patrimonio dott. Zevi, e per il consorzio il presidente avv. Giuseppe Bernardi e il comandante Nicolò Giannini, a tutela degli interessi dei 51 dipendenti.
Roma capitale ha già dichiarato di essere disponibile a rinunciare all’acquisizione delle infrastrutture realizzate a scomputo degli oneri concessori dietro versamento di detti oneri nella misura in vigore alla data di stipula della convenzione (1968) maggiorati di interessi e rivalutazione.
“Ritengo che siamo ad un passo dalla definizione dell’accordo,” dichiara Bernardi “e ho riscontrato il favore dei partecipanti alla riunione a mantenere l’Olgiata chiusa ed autogestita, dopo che peraltro qualche anno fa il Consiglio Comunale aveva impegnato Giunta e Sindaco alla conclusione dell’accordo richiesto dal Consorzio.”
Durante i lavori il vice capo di gabinetto De Bernardis ha ribadito che l’accordo dovrà rivestire forma e sostanza giuridica ineccepibili e che il Comune potrebbe incorrere in responsabilità erariale ove non acquisisse le infrastrutture o in sostituzione non percepisse gli oneri concessori al 1968 maggiorati di interessi e rivalutazione.
“A dir il vero giuridicamente non condivido tale assunto,” continua Bernardi “giacché la Convenzione prevede solo un potere discrezionale del Comune ad acquisire proprietà e disponibilità delle infrastrutture, sicché tale discrezionalità potrebbe non essere esercitata non sussistendo alcun interesse pubblico e non essendo l’acquisizione conforme per l’Amministrazione al principio di economicità.


In altri termini il Comune potrebbe non acquisire le infrastrutture nulla chiedendo al Consorzio, senza incorrere in alcuna responsabilità.
Il Comune di Roma dovrebbe affrontare una spesa di circa 60.000.000 di euro per acquisire le infrastrutture
Ho presentato una relazione tecnica in Commissione, da nessuno contestata, dalla quale risulta che ove il comune acquisisse le infrastrutture dovrebbe affrontare una spesa di circa 60.000.000 di euro solo per metterle a norma specie per il transito pubblico – provvedendo pure ad espropri di giardini privati per realizzare strade a larghezza regolamentare- oltre a sostenere annualmente spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Ho espressamente rilevato – ribadisco – che non sussiste alcun interesse pubblico all’acquisizione delle infrastrutture ed all’apertura del comprensorio, sicché sarebbe ingiustificato il sostenere da parte del comune tale ingente spesa in difetto di un interesse pubblico.
Una somma così ingente ben potrebbe essere destinata ad interventi in quartieri più disagiati romani, e non avrebbe senso politico e potrebbe viceversa sussistere una responsabilità erariale per una spesa così ingente per mantenere un comprensorio abitato da 2000 consorziati, i quali peraltro si sono dichiarati pronti a provvedere a proprie spese alla sua manutenzione.
Ho fatto presente che il Consorzio Olgiata potrebbe essere disponibile a contribuire economicamente alla realizzazione di opere pubbliche da parte del XV Municipio, quali ad esempio la realizzazione di due rotonde per smaltire il traffico sulla cassia dall’ingresso nord a via Tieri e ad eventuali altre opere che facilitino lo scorrimento del traffico migliorando la vita degli abitanti della zona cassia nord. Quest’ultima ipotesi ha incontrato il favore di alcuni dei partecipanti alla riunione.
Ipotesi transattiva definitiva
”Il presidente della commissione si è impegnato alla convocazione di una commissione tecnico politica al fine di esaminare tutte le considerazioni esposte dal consorzio e pervenire ad una definizione delle proprie eventuali pretese, e tanto, su richiesta del presidente Bernardi, prima della prossima convocazione assembleare che potrebbe essere anche straordinaria per la deliberazione su una eventuale ipotesi transattiva definitiva.