La Madonnina dell’Olgiata, la copia della Madonna del Santuario del Divino Amore, un ex voto per grazia ricevuta
Pochi sanno che dentro l’Olgiata c’è una “edicola” in terracotta con una Madonna., copia di quella del Santuario del Divino Amore, messa dopo il 6 giugno 1944 (data di liberazione dell’Olgiata) come ex voto per grazia ricevuta.
Le origini
Vorrei risalire alle origini di questa Madonna, che troviamo al Santuario del Divino Amore e che ha una storia lunga e appassionante.
A Castel di Leva, nell’Agro Romano a circa 12 chilometri da Roma, c’era una fortezza del XIII secolo di proprietà della famiglia Orsini. Su una delle 2 torri, era affrescata un’immagine della Vergine seduta in trono, con Gesù Bambino in braccio.
Le due figure sovrastate da una colomba con ali spiegate, che rappresentava lo Spirito Santo.
Il trasferimento
Il dipinto fu staccato e, dopo varie peripezie, si decise di trasferirlo in una Chiesa-Santuario, costruita appositamente. Ciò avvenne nel 1744 e una grande folla accompagnò la Madonna che aveva già compiuto miracoli, e che da allora è stata sempre amata e venerata da tutti i romani.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si pensò di trasferirla, per motivi di sicurezza, nella Chiesa di S. Ignazio a Roma (vicino a piazza Venezia) e Papa Pio XII, che temeva un bombardamento della città da parte degli Alleati previsto il 4 giugno 1944, invitò la popolazione a pregare la Madonna del Divino Amore. Il miracolo ci fu perché Roma fu risparmiata.
La storia della Madonnina dell’Olgiata
E da qui incomincia la storia della Madonnina dell’Olgiata.
A raccontarla è una bella Signora, Silvana Cavallini, che all’epoca dei fatti aveva solo due anni. Ma lei, la sua famiglia, e un centinaio di persone, tutti dipendenti del Marchese Incisa della Rocchetta, in quei giorni erano dentro un grande rifugio, che ora è chiuso, e ne uscirono solo il 6 giugno 1944, giorno della liberazione dell’Olgiata.
La Madonnina è stata collocata proprio davanti alla porta del rifugio e fino agli anni 70, si faceva una processione che partiva dalla chiesa settecentesca del Castello e arrivava alla Madonnina.
La riscoperta della Madonnina dell’Olgiata
Racconta la Signora Cavallini che venivano da tutti i dintorni: La Storta, Isola Farnese ….. Purtroppo, dopo la vendita della proprietà alla Generale Immobiliare, l’Edicola fu dimenticata e sepolta dalla vegetazione e dai rovi, fin quando una famiglia che abitava di fronte la scoprì e la riportò alla luce (grazie, Adriana Del Pero).
Da allora abbiamo cominciato a conoscerla, ad amarla e a venerarla e ogni anno, il giorno 8 dicembre, viene detto un rosario.
Per molti, compresa chi scrive, è diventata un piacevole e rasserenante punto di riferimento e di meditazione.
È storia, fa parte delle radici dell’Olgiata, portiamole dei fiori!