Il prossimo 16 novembre i consorziati del Comprensorio Olgiata si riuniranno per un’assemblea straordinaria, un incontro che il presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, Avv. Prof. Giuseppe Bernardi, ha definito “un crocevia fondamentale per il futuro dell’Olgiata.” La decisione che sarà presa in assemblea potrebbe consolidare l’identità del comprensorio come area privata e autogestita, una realtà unica nel suo genere in Italia.
L’Accordo con Roma Capitale
Il Consorzio è impegnato da anni in trattative con il Comune di Roma per definire un accordo che permetterebbe al Comprensorio Olgiata di rimanere un’area privata e autogestita, senza cedere le sue infrastrutture al Comune. La trattativa prevede che il Consorzio si impegni a versare al Comune una somma di 13 milioni di euro, in cambio della rinuncia da parte di Roma Capitale alla proprietà delle infrastrutture del comprensorio. Se approvata, l’operazione prevederebbe anche l’acquisizione di 17 ettari di bosco ora di proprietà comunale.
Nella lettera inviata ai consorziati, il presidente Bernardi ha spiegato che una decisione favorevole permetterebbe al Comune di procedere con le delibere di Giunta e Consiglio Comunale, necessarie per formalizzare l’accordo, che sarà poi sottoposto a una nuova votazione del Consorzio.
Le opinioni contrarie
Non tutti, all’interno del comprensorio, concordano con questa proposta. Secondo Bernardi, alcuni consorziati hanno espresso perplessità riguardo all’accordo e alle sue conseguenze. Tra questi, la Castello Olgiata S.S. ha inviato una diffida al Comune di Roma e al Consorzio, sollecitando il Comune a prendere in carico le infrastrutture e invitando il Consorzio a non ostacolare questo trasferimento.
Gli atti di proprietà delle infrastrutture, originariamente di competenza della Sales Sud Srl e trasferiti gratuitamente al Consorzio nel 2016, dovrebbero infatti passare al Comune secondo quanto previsto dalla convenzione del 1968. Tuttavia, il Consorzio intende mantenere queste proprietà sotto il proprio controllo, motivo per cui è in corso la trattativa con il Comune.
La proposta alternativa del Comitato Olgiata Chiusa
In parallelo, un gruppo autonominato di consorziati, denominato “Comitato Olgiata Chiusa,” ha avanzato una proposta alternativa. Questo gruppo sostiene che una concessione d’uso pluriennale e rinnovabile delle infrastrutture da parte del Comune potrebbe garantire l’autonomia del comprensorio senza che sia necessario acquistare le infrastrutture.
Secondo quanto riportato nella lettera del CdA, questa ipotesi non è giuridicamente praticabile e sarebbe stata respinta dagli uffici del Comune di Roma. A tal proposito, Bernardi ha ribadito che “non esistono strade alternative che consentano di mantenere lo status quo senza esborsi di denaro,” citando anche il parere del Vice Capo di Gabinetto Vicario del Sindaco, che ha confermato l’impossibilità di prorogare ulteriormente l’accordo con il Comune.
Il voto dei Consorziati
L’assemblea del 16 novembre rappresenta quindi un momento decisivo per il futuro del comprensorio, e il CdA ha invitato tutti i consorziati a partecipare per esprimere il proprio voto. Come sottolineato dal presidente Bernardi, l’obiettivo della proposta è mantenere l’indipendenza e l’autogestione dell’Olgiata, ma la scelta spetta ai consorziati, che con il loro voto decideranno se procedere o meno con la trattativa.
La prossima assemblea definirà il futuro dell’Olgiata, tra la possibilità di continuare come comprensorio autogestito e quella di cedere le infrastrutture al Comune di Roma, con tutte le implicazioni che ne deriverebbero.