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8 Febbraio 2025
Stefano Tomassetti, Dottore Audioprotesista
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L’udito: una risorsa potente

È con piacere che La Sentinella – l’occhio vigile sul territorio inaugura la nuova rubrica “L’udito: una risorsa potente”, a cura del Dott. Stefano Tomassetti, audiometrista e imprenditore di successo. In questo numero intervistiamo il Dott. Tomassetti che mese dopo mese ci guiderà alla scoperta del mondo dell’udito, offrendoci informazioni preziose su come proteggere e migliorare la nostra capacità uditiva, una risorsa fondamentale per la qualità della vita.

Dott. Tomassetti, quali sono i principali cambiamenti che ha visto nel settore delle protesi acustiche durante la sua carriera?

Da quando ho intrapreso questa professione, molte cose sono cambiate, sia in termini di conoscenze e scoperte sia nella crescente consapevolezza dell’importanza dell’udito nelle nostre relazioni sociali, professionali o di svago. Dal punto di vista tecnologico, oggi abbiamo a disposizione soluzioni acustiche straordinarie e impensabili fino a pochi anni fa. Un piccolo apparecchio acustico, ad esempio, è in grado di effettuare oltre 80 milioni di regolazioni all’ora, è ricaricabile e non richiede più il cambio delle batterie. Inoltre, può collegarsi a dispositivi come telefoni, smartwatch e TV.

In che modo l’innovazione tecnologica ha migliorato la qualità della vita delle persone con problemi di udito negli ultimi anni?

Negli ultimi anni abbiamo visto l’emergere di una nuova generazione di ausili acustici. I moderni chip, ovvero i processori che regolano le funzionalità degli apparecchi acustici, sfruttano tecnologie avanzate come NeuroSound o Reti Neurali Profonde, che simulano i processi cerebrali per gestire ogni situazione uditiva, migliorando così la comprensione anche in contesti di ascolto complessi. Questi dispositivi non solo migliorano l’udito, ma grazie a sensori integrati monitorano anche il nostro benessere, registrando dati sulla nostra vita quotidiana, come l’attività fisica e mentale incoraggiandoci a raggiungere obiettivi che favoriscono la salute e la forma fisica.

Quanto è importante un approccio personalizzato all’assistenza uditiva, e quali sono i fattori che ritiene cruciali nel fornire soluzioni su misura per ogni paziente?

Un approccio personalizzato è sempre stato fondamentale per il successo di un buon recupero uditivo e per sfruttare appieno le potenzialità del nostro udito. Fin dall’inizio, è essenziale analizzare molti elementi per individuare la soluzione acustica più adatta. Tutto parte da un approfondito colloquio che considera non solo il profilo audiologico della persona, ma anche aspetti personali, professionali, ricreativi e psicologici. Oggi esistono decine di soluzioni acustiche per ogni tipo di esigenza uditiva, e la scelta del modello ideale richiede attenzione, professionalità, esperienza, competenza e formazione continua, per garantire al paziente il miglior risultato possibile.

Guardando al futuro, quali progressi tecnologici nelle protesi acustiche crede possano rivoluzionare il settore nei prossimi anni?

Questi strumenti non sono più semplici apparecchi acustici sofisticati, ma già oggi offrono funzionalità aggiuntive di grande valore. Ad esempio, grazie al collegamento Bluetooth con il telefono, migliorano l’ascolto delle conversazioni trasmettendo il suono a entrambe le orecchie. Inoltre, permettono di eseguire comandi vocali per aggiungere appuntamenti o promemoria, ascoltare e tradurre in 77 lingue e, grazie ai sensori, rilevare cadute e inviare automaticamente richieste di aiuto. Il futuro promette ancora più innovazioni: sono già in fase di sviluppo funzioni per monitorare la salute cardiaca, con notifiche per il cardiologo o i familiari in caso di necessità, e per misurare la temperatura corporea come un termometro, oltre a molte altre possibilità.

Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, stanno influenzando anche il campo dell’udito. Che ruolo pensa potranno avere nei dispositivi del futuro?

Come accade per le tecnologie più avanzate, anche la nuova generazione di ausili acustici integra già l’intelligenza artificiale. In autonomia, questi dispositivi analizzano costantemente l’ambiente sonoro per ottimizzare la qualità del suono, rendendolo più chiaro e confortevole. In futuro, sarà possibile impartire comandi diretti al dispositivo, come “mostrami la strada più breve per arrivare qui,” “chiama questo numero,” “dimmi come preparare questa ricetta” o “fammi ascoltare le notizie principali del giorno.” Sarà un assistente discreto, posizionato nel canale uditivo, utile a tutti e in grado di migliorare l’ascolto per chi ne ha bisogno.

Come vede l’evoluzione del rapporto tra pazienti e specialisti dell’udito con l’introduzione di tecnologie sempre più avanzate? 

L’evoluzione degli specialisti dell’udito deve necessariamente procedere di pari passo con i progressi tecnologici. Emergeranno nuovi approcci per aiutare, guidare e sostenere i pazienti a sfruttare al massimo le potenzialità del proprio udito. Spesso si pensa che la perdita uditiva influisca solo sulla comprensione di alcune parole, ma in realtà l’impatto di una ipoacusia è molto più profondo. Il tempo trascorso senza un adeguato stimolo sonoro (deprivazione uditiva) altera la nostra percezione del mondo, riducendo la sicurezza, la partecipazione sociale, la reattività e la stabilità; ci porta a isolarci, aumentando il nervosismo, la stanchezza e rallentando i nostri processi mentali. Poiché la stimolazione è fondamentale per rimanere attivi, l’apparato uditivo, dall’orecchio fino alle aree uditive superiori del cervello, è uno strumento essenziale per mantenere la mente in forma e contrastare il declino cognitivo. Abbiamo le conoscenze e gli strumenti per intervenire, ma è fondamentale agire tempestivamente, poiché troppo spesso si attende oltre il necessario.

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2 comments

Non rassegnarti a sentire poco e vivere male - la Sentinella 16 Dicembre 2024 at 10:10

[…] Agire tempestivamente significa anche preservare le componenti sane dell’orecchio e prevenire un’ulteriore degenerazione. L’apparato uditivo, infatti, è essenziale per mantenere il cervello attivo e reattivo. Se i suoni arrivano deboli o incompleti, il cervello rischia di “dimenticarli”, rendendo necessario un periodo di rieducazione più lungo e complesso anche quando si adottano soluzioni acustiche. […]

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Preservare il benessere generale attraverso un udito sano - la Sentinella 15 Gennaio 2025 at 7:05

[…] che molti di questi riguardano la salute e il benessere, fondamentali per vivere meglio. Stare bene con noi stessi è, infatti, il primo passo per stare […]

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