Esame di maturità: un rito di iniziazione per diventare grandi
“Notte di lacrime e preghiere” canta il nostro Antonello Venditti, nella canzone dedicata all’esame per eccellenza, quello della maturità.
È proprio a ridosso di questa prova, infatti, che nella nostra cultura rappresenta un momento iconico di passaggio, praticamente un rito di iniziazione per diventare grandi, che l’attesa si colora di ansia e paura.
Ansia e paura possono compromettere l’esito dell’esame
Emozioni fisiologiche, dunque, e fino ad un certo punto positive, che, se non gestite adeguatamente, possono interferire con la prestazione e compromettere l’esito stesso dell’esame.
Il passaggio da una normale ansia ad una patologica è solo una questione di grado, determinato da intensità, frequenza e durata.
Cosa può aiutare per gestire l’ansia?
Innanzi tutto, cercare di comprenderne le cause:
- spesso l’esame non viene considerato per quello che è realmente, ossia una prova di valutazione sulla preparazione e non sulla persona;
- un eventuale esito negativo può deludere le aspettative di genitori ed amici;
- un esito negativo può essere vissuto dai genitori come un giudizio sulla loro adeguatezza genitoriale, scatenando un ulteriore senso di colpa nel maturando;
- il metodo di valutazione – che fa dipendere il voto finale dalle prove d’esame più che dalla carriera scolastica – può stimolare ansia negli studenti con un buon curriculum scolastico, proprio perché convinti di avere di più da perdere;
- il voto può essere determinante per le scelte future, specialmente per l’ingresso in alcune università o nel mondo del lavoro.
Il ruolo essenziale della famiglia
Una volta comprese le cause, sarà essenziale il ruolo della famiglia, chiamata ancora una volta a sostenere e rassicurare i ragazzi, avendo ben chiaro che la variabile davvero in gioco, in questa fase, è lo sviluppo dell’indipendenza dei propri figli.
Fondamentale, pertanto, essere presenti con atteggiamento accogliente, capacità di ascolto e disponibilità al dialogo per ridare il giusto peso all’avvenimento.
Utile ribadire, Infatti, che gli esami di maturità sono un passaggio importante, ma che il voto che prenderanno non condizionerà la loro vita e che, soprattutto, non si tratta di un giudizio di valore sulla persona.
Del resto, i ragazzi ne usciranno “Forse cambiati, certo, un po’ diversi” – ci canta ancora il buon Venditti “Ma con la voglia ancora di cambiare”.